Giovedi scorso, su Controradio, ho ascoltato il primo dibattito tra i 5 (cinque!) candidati alle primarie per essere eletto candidato sindaco di Firenze della coalizione di centro sinistra.
Detto che il PD non mi rappresenta a causa della presenza di cattolici, ecco le mie brevi riflessioni sui 5 candidati:
Ventura: un burocrate di partito, vecchio nei modi e nei toni. Se veramente lo chiamano supercazzola, mi sembra un soprannome azzeccato. Quando ha detto qualcosa, mi sarebbe piaciuto fare l’esercizio della Gialappa’s: scrivere e rileggere quello che aveva appena detto. Un candidato inutile.
Lastri: ha cercato, senza riuscirci, di difendere parte dell’operato della giunta uscente. Facendone parte non poteva esimersi da questa incombenza. Priva di polso, senza mordente, è apparsa abbastanza sotto tono. Una candidata inutile.
Cruccolini: l’unico a dire “qualcosa di sinistra”. L’unico che ha affrontato il problema degli emarginati. Ma solo fino ad un certo punto. Fino a quando si è messo ad attaccare Renzi con un attacco a testa bassa, dal quale ne è uscito malconcio. Impreparato.
Renzi: troppo primo della classe. Quello che se la tira, quello che “solo io…”. Vero, in provincia ha fatto delle cose egregie, ma la provincia è una cosa, Firenze un’altra. Essere bravi venditori da Euronics, non significa poter fare il presidente di Microsoft. Eccessivo.
Pistelli: Molto equilibrato. Forse troppo. Non una parola contro nessuno, competenza e precisione. Deciso e con un tono di chi sa quello che vale. Non ha mai fatto uscire i toni del democristiano che è in lui e credo che questo gli tornerà molto utile. Consapevole.